Presente, Passato e Futuro: La Storia del movimento Waldorf

Parlare del movimento Steiner-Waldorf è impegnativo perché è un movimento molto vivace che ha una dimensione internazionale. La prima scuola è nata a Stoccarda nel 1919 quando un illuminato imprenditore, Emil Molt, che già da tempo aveva incontrato la Scienza dello Spirito antroposofica e le idee sulla triarticolazione sociale di Rudolf Steiner, decise di progettare una scuola per i figli dei suoi operai e a tal fine donò il suo patrimonio personale, nominando direttore pedagogico della nascente scuola proprio Steiner. Ciò che spinse Emil Molt e Rudolf Steiner a compiere questo straordinario e generoso atto fu la consapevolezza che c’era bisogno di un impulso culturale nuovo che potesse contribuire a risollevare l’Europa e il mondo intero dal baratro nel quale si era scivolati con il primo conflitto bellico, a causa dell’egoismo e del materialismo dominanti nelle classi politiche e nella cultura, e ad inaugurare una nuova fase. C’era bisogno di una svolta, di un atto coraggioso – nella cornice storica del 1919 e sulle ceneri lasciate da quella drammatica ed inedita esperienza – che guardasse all’essere umano in un modo diverso e che proprio da queste premesse cercasse una vivente arte dell’educazione scaturita da una vita spirituale, per le giovani generazioni presenti e future, una pedagogia che guardasse al futuro e che permettesse di ripensare alla società in un modo sorprendentemente nuovo. E questo avvenne proprio con la fondazione della scuola Waldorf.

Dopo la scuola di Stoccarda, ne sorsero altre in Svizzera, Olanda e Germania, ma negli anni Trenta esse furono messe a tacere dall’ondata nazionalsocialista e alcune dovettero poi chiudere, anche per le vicende che portarono ad una seconda e altrettanto nefasta guerra. Dopo il 1945 alcune scuole riapparvero, prima in area germanica, poi anche in altri paesi europei, e poi in tutti e cinque i continenti.

Oggi si contano circa 1800 asili e 1500 scuole in tutto il mondo. Ci sono scuole Waldorf in Israele, Vietnam, Guatemala, Hawaii, Australia, Nuova Zelanda, Moldavia, nelle Repubbliche baltiche, in Sudafrica ecc.; anche in Paesi, come la Cina, dove la cultura non è del tutto libera, dove parlare di libertà di educazione e di spirito non è affatto scontato.

L’obiettivo dei fondatori delle scuole Waldorf era quello di creare una nuova pedagogia che avesse innanzitutto una visione dell’essere umano allargata e che fosse in grado di preparare in un modo diverso le future generazioni, travalicando i confini nazionali, culturali, politici e religiosi. La pedagogia Waldorf ha infatti una vocazione universalistica che le permette di vivere in contesti culturali, legislativi e religiosi assai diversi e di sopravvivere anche in territori difficili e ostili.

Il movimento italiano è nato nel 1946, quando venne fondata la prima scuola, a Milano, a cui seguì la scuola di Roma negli anni ’50. La crescita delle scuole italiane si ha negli anni ’90, quando nascono quelle di Bologna, Conegliano, Cittadella, Trento, Palermo. Oggi abbiamo in Italia 32 scuole e 40 asili. A livello europeo, è attivo lo European Council for Steiner-Waldorf Education, un organismo che raggruppa 26 paesi, che ha un ufficio di rappresentanza a Bruxelles e che svolge lavoro di advocacy presso il Parlamento europeo.


Incontro con Mimmo Perrotta e Gabriele Vitello
(Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Gli Asini)